SÌ al commercio e all’ambiente



Assicurare vantaggi competitivi

Assicurare vantaggi competitivi

Nonostante le odierne relazioni commerciali, le barriere commerciali sono elevate. Ad esempio, i dazi doganali per le aziende esportatrici svizzere sono relativamente elevati, in media corrispondono all’8% per i beni industriali. Con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio negoziato dagli Stati membri dell’AELS (Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Norvegia) con l’Indonesia molte di queste barriere cadranno. A medio termine verranno aboliti il 98% dei dazi doganali, verrà rafforzata la protezione della proprietà intellettuale e verrà aumentata la sicurezza degli investimenti. Visto che né l’UE e neppure gli USA hanno negoziato un simile accordo con l’Indonesia, questo garantirà un significativo vantaggio alla Svizzera.


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Rafforzare le imprese

Rafforzare le imprese

Il dibattito sull’accordo di libero scambio con l’Indonesia arriva nel momento giusto. Il commercio mondiale sta diventando sempre più insicuro. Le tendenze protezionistiche sono in aumento e le grandi potenze si isolano sempre più dal mondo esterno per rafforzare il loro mercato interno. Il gioco di potere di politica economica degli Stati Uniti e della Cina in particolare è un esempio lampante di quanto sia difficile sopravvivere come nazione esportatrice senza forti alleati. La Svizzera farebbe bene a tutelare i suoi interessi attraverso relazioni commerciali bilaterali e a diversificare ulteriormente la sue relazioni economiche – soprattutto attraverso tali accordi. Essi garantiscono certezza giuridica e sicurezza in materia di pianificazione e di investimento. Ciò vale per tutti i settori e per l’economia nel suo complesso. Non sono infatti solo le grandi imprese internazionali a trarre vantaggio dall’accordo di libero scambio con l’Indonesia, ma anche molte PMI. Il 98% delle imprese che trarrebbe vantaggio dall’accordo sono infatti PMI.


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Promuovere la sostenibilità

Promuovere la sostenibilità

Per quanto l’accordo porti ad entrambe le parti molti vantaggi, i Verdi e la Sinistra hanno lanciato un referendum. Critica principale: se l’accordo venisse accettato, si aprirebbero le porte per l’importazione incontrollata di olio di palma. Questo ovviamente non è vero visto che l’accordo negoziato è estremamente progressivo e non tiene conto solo degli aspetti economici. L’accordo prevede infatti un capitolo con disposizioni di ampia portata in materia di sostenibilità, che incidono principalmente sul commercio dell’olio di palma. Infatti, solo l’olio di palma prodotto in modo sostenibile e tracciabile potrà beneficiare dei vantaggi negoziati. Gli Stati membri dell’AELS sono il primo partner commerciale al quale l’Indonesia ha accettato di fare concessioni di così ampia portata. Come tutti i capitoli dell’accordo, anche il capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile è vincolante per tutte le parti contraenti.


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Economia, ambiente e società

Economia, ambiente e società

Quando si parla di sostenibilità, spesso si dimentica che essa non consiste solo di una dimensione ecologica, ma anche economica e sociale, pertanto esse non possono essere considerate separatamente. Il commercio estero svizzero considera dunque lo sviluppo sostenibile nell’ottica di queste 3 dimensioni. Solo con un uso attento dei fattori di produzione può garantire l’attività economica a lungo termine. Con il loro impegno in paesi come l’Indonesia, le imprese svizzere creano nuovi posti di lavoro in loco, aumentano il benessere, creano infrastrutture e riducono la povertà, anche grazie al trasferimento di conoscenze e tecnologie. In questo modo forniscono alla popolazione locale un migliore accesso all’istruzione e alla salute. L’accordo di libero scambio con l’Indonesia è quindi il risultato di un negoziato vantaggioso per entrambe le parti.


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