Più sicurezza, relazioni stabili e investimenti a lungo termine
Il 7 marzo 2021 il popolo dovrà esprimersi alle urne sull’accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e l’Indonesia. Il Prof. Dr. Rolf Weder, professore di economia e integrazione europea all’università di Basilea, vede numerosi vantaggi per le imprese svizzere.
Signor Weder, cosa porterà l’accordo di libero scambio con l’Indonesia all’economia svizzera? Quali settori ne beneficeranno maggiormente?
L’accordo AELS-Indonesia è un partenariato economico globale che facilita l’accesso reciproco a beni, servizi e investimenti. La protezione dei diritti di proprietà intellettuale verrà migliorata i partner si impegnano ad abolire le sovvenzioni all’esportazione e a non aumentare arbitrariamente i dazi doganali. Queste nuove condizioni quadro creeranno una maggiore sicurezza e delle relazioni stabili, promuovendo quindi gli investimenti a lungo termine. La Svizzera beneficerà quindi di ulteriori opportunità di esportazione e di investimento in numerosi settori dell’industria e dei servizi, nonché di importazioni più economiche dall’Indonesia. Inoltre, sarà evitata la discriminazione attraverso un accordo tra UE e Indonesia.
Cosa significa l’accordo per le imprese della regione di Basilea?
Grazie alla reciproca abolizione dei dazi doganali sui prodotti industriali, mi aspetto che le industrie dei macchinari, dell’elettronica e degli apparecchi di misurazione ne beneficino, come anche l’industria chimico-farmaceutica e orologiera. Inoltre, è anche possibile che le imprese del settore bancario e assicurativo di Basilea possano espandersi in Indonesia a medio termine. L’Indonesia è un grande paese, dunque le imprese non beneficerebbero solo di nuove opportunità d’esportazione, ma anche della possibilità di acquistare prodotti intermedi o servizi commerciali individuali dall’Indonesia a prezzi inferiori, il che rafforzerebbe la loro competitività.
L’accordo contiene per la prima volta delle disposizioni vincolanti in materia di sostenibilità. Di cosa si tratta?
Lei sta citando il capitolo 8 dell’accordo intitolato “Trade and Sustainable Developement” (Commercio e sviluppo sostenibile). Attraverso questo capitolo tutti i partner, vale a dire Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Indonesia, si impegnano a rispettare le norme vigenti in materia di lavoro e ambiente, come quelle dell’ILO (International Labour Organization) e della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) con sede a Ginevra. Le parti contraenti si impegnano anche ad abolire il lavoro forzato e il lavoro minorile (art. 8.6), a non abusare delle risorse marine (art. 8.9) e a frenare la deforestazione (art. 8.10).
Alcune ONG sostengono che le disposizioni vincolanti in materia di sostenibilità presenti nell’accordo siano inutili. Cosa risponde?
Alcuni dubitano che questi principi siano controllati e applicati anche in pratica. L’attenzione è rivolta soprattutto sull’Indonesia che sta sacrificando aree sempre più grandi di foresta vergine per la produzione di olio di palma e viene criticata anche per quanto riguarda le condizioni di lavoro. Secondo me, però, la questione centrale è se la situazione in Indonesia (e, se si pensa alla pesca, anche in Norvegia o in Islanda) migliorerà o peggiorerà in seguito all’accordo. Tuttavia, il fatto che i paesi sovrani abbiano incluso esplicitamente i principi menzionati nell’accordo e “riesamineranno periodicamente la situazione” (art. 8.13) è molto positivo. Inoltre, le etichette dei prodotti sono ancora possibili.
In che modo l’Indonesia beneficerà dell’accordo di libero scambio con la Svizzera?
I consumatori e le imprese indonesiane hanno accesso a prodotti e mezzi di produzione più economici rispetto alla Svizzera e possono esportare in Svizzera più facilmente. A lungo termine, il rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale e la semplificazione degli investimenti esteri, porteranno le imprese svizzere a investire di più in Indonesia e a realizzarvi singole fasi della catena del valore. Questo aumenterà il reddito in Indonesia e, di conseguenza, promuoverà anche una maggiore consapevolezza ambientale in loco. Inoltre, i requisiti di sostenibilità per le esportazioni di olio di palma in Svizzera dovrebbero avere un effetto positivo – anche per un possibile accordo di libero scambio con l’UE.
Prof. Dr. Rolf Weder, professore ordinario di economia e integrazione europea all’Università di Basilea
Questa intervista è stata pubblicata per la prima volta su www.hkbb.ch e tradotta internamente.